La rappresaglia indiscriminata è un’azione di guerra riprovevole, da chiunque sia compiuta. Ancor peggio se esercitata contro civili.

Gli attentati non sono un’azione di grande coraggio e di cui poter andare fieri. Ancor peggio se coinvolgono civili e si compiono consapevoli di determinare la morte di altri civili.

Condannare a morte 335 civili per un’immorale strategia di guerra, non avendo il coraggio di assumersi la responsabilità dell’attentato, è altrettanto riprovevole.

La strage delle Fosse Ardeatine è una riprovevole pagina della presenza tedesca a Roma nel 1944, ma non può essere raccontata e condannata adeguatamente senza collegarla in rapporto di causa-effetto con il riprovevole attentato comunista in via Rasella a Roma.

Nella foto: la tomba di Piero Zuccheretti al cimitero del Verano (Roma), dodicenne ucciso in via Rasella dalla bomba partigiana. Vittima insieme ad un altro civile italiano e a 33 soldati altoatesini, italiani pure loro, arruolati dall’esercito tedesco.

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