“Bisogna prosciugare le pozzanghere fasciste. Ci si può gettare dentro, ma ci si sporca. L’unico modo è farle evaporare alla luce del sole di una forma-partito che proponga un racconto politico alternativo. Si può tranquillamente rinunciare a quel 2% con la sua inconsistenza antistorica”.
Anche i risultati elettorali francesi sono stati una buona occasione per far emergere la consueta spocchia dell’intellettualismo sinistro. Il leader del Rassemblement National, Jordan Bardella, sarebbe “un furbacchione di bell’aspetto, creatura acchiappa-like, costruito nel laboratorio mediatico”.
Dopo il “diritto all’eleganza”, a sinistra si fa strada il ‘diritto a non fare la vita agiata’. Ovviamente, come nel primo caso, totalmente a carico del contribuente. Spesa che, secondo Aler Milano, corrisponderebbe alla ‘modesta cifra’ (almeno per un parlamentare europeo) di 90mila euro.
Raimo ha ben ragione di lamentarsi, una sacco di voti sprecati.
Il ‘caso oScurati’ ha destato le coscienze più sensibili alla sirena antifascista
Nei giorni scorsi, alcuni media hanno ‘insinuato’ che la nuova musa dell’antifascismo letterario avesse un recente passato a destra.
Il nostalgico Luca Bottura ora potrà cominciare a tifare il Galles, valutando un uso appropriato, sempre “con passione”, della tanto rimpianta collezione.
A spedirli senza pietà dietro la lavagna, e col meritato cappello da asino, ci ha pensato il giornalista del quotidiano “La Repubblica”, Sebastiano Messina.
Neanche la gravità del delitto di Senago ha impedito agli ossessionati di turno di proseguire la loro battaglia ideologica.
«E' molto difficile per un uomo credere abbastanza energicamente in qualcosa,
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«Una volta nel gregge
