Il 14 febbraio, due ricercatori cinesi hanno pubblicato un documento su “Researchgate” (social network per scienziati), scrivendo: “il killer coronavirus probabilmente proviene da un laboratorio di wuhan. e’ necessario rafforzare il livello di sicurezza nei laboratori ad alto rischio biologico”… pur non escludendo la possibilità di una trasmissione naturale.

In seguito, il ricercatore Botao Xiao ha ritirato il documento (non più scaricabile dalla rete), dicendo al “Wall Street Journal” che non aveva le prove per quella teoria. Nei giorni seguenti (come racconta la “Cnn”) il Governo cinese ha imposto restrizioni alla pubblicazione di ricerche sulle origini del Corona Virus ed alcune università hanno pubblicato con un avviso on line (poi rimosso) le indicazioni governative: tutti i documenti accademici su covid-19 saranno soggetti a controlli supplementari ed approvati da funzionari del governo prima di essere pubblicati.

Con sempre maggiori motivazioni e riserve, il gioco cinese del “Piccolo Virologo” non mi piace niente niente

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