Era il 2016, quando un commentatore solitario in un piccolo giornale locale (admaioramedia.it) scriveva:

“…l’ipotesi che prende corpo è quella che gli algerini arrivino al largo con una nave più confortevole, poi a gruppi di 10/20 vengano distribuiti nelle piccole barche in legno o vetroresina (massimo 5/7 metri) con un motore che gli possa garantire almeno l’arrivo nelle coste sulcitane”…

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