Urge una revisione
Mag 28th, 2008 | By Faber
Domenica 11 maggio resterà una data memorabile. Dopo quasi vent’anni consecutivi di incontrastato dominio ai vertici del Movimento Sociale Italiano (appena una parentesi di Pino Rauti nel 1990/91) e di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini ha deciso. «Non parteciperò più a riunioni di partito, non salirò più al mio ufficio di via della Scrofa se non per salutare gli amici» ed essendosi finalmente reso conto che «non siamo più figli di un Dio minore», ha preferito dedicare i suoi prossimi cinque anni a dirigere i lavori parlamentari a Montecitorio, recuperando dal dimenticatoio l’istituto delle dimissioni. Come per ogni addio che si rispetti, non è mancata una buona dose di commozione, riservata «agli amici che non ci sono più: Marcello, Luciano, Marzio, Almerigo, Nicola». Quelli che il Corriere della Sera ha definito il “Pantheon di Gianfranco”. Cinque dirigenti missini di valore, che nessuno può aver dimenticato. Neanche io.

«E' molto difficile per un uomo credere abbastanza energicamente in qualcosa,

«Una volta nel gregge




