Da Almirante alla Meloni la lunga ascesa della destra (Michele Ceparano)
Apr 28th, 2024 | By Faber
Marco Tarchi racconta la Destra
Marco Tarchi racconta la Destra
Con malcelato entusiasmo il quotidiano “La Repubblica” ha pubblicato un sondaggio su fascismo/antifascismo.
Da celebrazione della democrazia e della libertà, il 25 aprile è ridotto a giornata dell’odio contro Giorgia Meloni e il fascismo immaginario. I progressisti di una volta sono oggi rappresentati dai peggiori reazionari. I resistenti veri guardavano al futuro dell’Italia e per questo scrissero un testo costituzionale in cui, oltre a vietare la ricostituzione del partito fascista, prevedevano che i politici con un passato fascista potessero ritornare a ricoprire cariche pubbliche dopo 5 anni di “purgatorio”. I novelli resistenti, invece, investono solo sul passato, che più remoto non si può. E così dai Buozzi, i Calamandrei, i Dossetti e gli Anselmi siamo passati agli Scurati, i Montanari, i Raimo e i Salis, dai partigiani che rischiavano la vita per la libertà agli attuali fabbricanti professionali di odio. E la resistenza da valore politico retrocede a valore commerciale.
Scurati e non solo. Ogni occasione è buona per trasformare il 25 aprile in una grande kermesse piazzaiola e mediatica contro la destra. Quest’anno è il caso dello scrittore “censurato” da una Rai in deriva “fascistoide”, secondo quanto lo stesso aedo dell’antifascismo va proclamando in giro in questi giorni. Alla sua vicenda si aggiunge anche, in questo periodo, l’”allarme” degli spiriti progressisti per la “repressione poliziesca” dei poveri studenti filopalestinesi (alcuni dei quali ultracinquantenni e ben noti alla Questura di Roma per atti di teppismo politico) alla Sapienza di Roma.
Sarebbe ora di affrontare seriamente la storia degli anni Settanta poiché puntualmente troviamo qualcuno che letteralmente dà i numeri sugli anni di piombo. L’ultimo a farlo è lo storico Miguel Gotor che su “Repubblica” scrive: “Negli anni Settanta, la violenza armata dei giovani neofascisti è stata feroce: oggi sappiamo che, tra il 1969 e il 1975, la stragrande maggioranza delle azioni violente ebbe origine nel variegato mondo neofascista: tra il 1969 e il 1973 addirittura il 95 per cento degli attentati (1011 contro 50) che scesero al 61 per cento nel 1975. La violenza di sinistra, invece, subì una brusca impennata tra il 1976 e il 1977 e solo allora divenne prevalente rispetto a quella nera”.
Tra tanta retorica a buon mercato (ed un uso strumentale della Storia) sembra sempre di essere all’Anno zero rispetto alla necessità di “fare i conti” con il Ventennio e con le vicende legate alla Guerra Civile (1943-1945).
Il ‘caso oScurati’ ha destato le coscienze più sensibili alla sirena antifascista
Forse bisogna rivedere le tariffe: 1.800 euro per un minuto della solita solfa è fuori mercato.
La vicenda del generale Vannacci è stato un caso di scuola: parlare di un libro sgradito, soprattutto se scritto da un autore sconosciuto, non conviene. Si rischia di far risparmiare le spese di promozione. Anche per il romanzo “Dalla stessa parte mi troverai” di Valentina Mira potrebbe valere questa regola, visto che fino al 7 aprile poteva contare su 1.313 copie vendute. Ma l’inserimento nella lista dei dodici volumi candidati al Premio Strega, attribuendogli quindi una rilevanza che, comunque la si pensi sui premi letterari, questi appuntamenti conferiscono e la forma irriguardosa utilizzata nei confronti delle vittime della strage di Acca Larenzia ha reso impossibile l’oblio.