Scandalo a Palazzo Madama: il centrodestra si è astenuto sulla mozione che vuole istituire la “Commissione per il contrasto dei fenomeni di intolleranza e razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza”. Un vero scandalo: avrebbe dovuto votare contro l’ennesima bieca ed evidente strumentalizzazione politico-culturale di una sinistra in perenne crisi di argomenti.
Le premesse contenute nella mozione la dicono lunga sulle reali intenzioni dei sacerdoti del pensiero unico:
“crescente spirale dei fenomeni di odio, intolleranza, razzismo, antisemitismo e neofascismo” (riecco il famigerato ‘pericolo fascista’ uscito dalla porta che, visti i magri riscontri elettorali, rientra magicamente dalla finestra);
nelle forme d’odio vengono citati anche “antislamismo, antigitanismo, discriminazione verso minoranze e immigrati sorrette da etnocentrismo o nazionalismo aggressivo” (i ‘sovranisti’ saranno considerati ‘nazionalisti aggressivi’?);
per incitamento all’odio vale anche “sostenere azioni come l’espulsione di un determinato gruppo di persone dal Paese” (parlare del rimpatrio dei clandestini sarà un pensiero odioso?).
Infine, la ‘ciliegina sulla torta: il riferimento alla mancata “approvazione definitiva della ‘legge Fiano’, che colpisce con strumenti aggiornati ogni forma di apologia del fascismo” (per gli smemorati, quella genialata contro la vendita dei gadget ‘nostalgici’ e contro qualsiasi riferimento storico al Ventennio espresso sui social).
Per l’ennesima volta, come loro consuetudine, hanno strumentalizzato un problema brandendo la storia come arma di lotta politica (considerato che i loro contenuti sono fortemente al ribasso) con l’obiettivo di creare un ‘tribunale del politicamente corretto’ e contrastare la diffusione di idee diverse, “richiedendo – come scritto nella mozione – la rimozione dal web dei relativi contenuti ovvero la loro deindicizzazione dai motori di ricerca”.

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