Posts Tagged ‘ Umberto Croppi ’

Per qualche copia…

Dic 11th, 2014 | By

Ancora Croppi in tv a parlare dell’amministrazione Alemanno. Per la serie cosa non si fa per vendere qualche copia di un libro o per conquistare qualche comparsata che altrimenti nessuno gli avrebbe offerto…



Ancora bombe di Granata…

Mag 17th, 2011 | By

Con una geniale intuizione, il ‘finiano di ferro’ Fabio Granata li aveva scomodati per dar vita ad una lista per le Comunali. Una campagna acquisti pervicace e fruttuosa per lanciare il nuovo progetto, fuori dagli schemi, targato ‘Futuro e libertà’. Storici (Franco Cardini), giornalisti (Luciano Lanna), blogger (Filippo Rossi), artisti (Graziano Cecchini), intellettuali (Umberto Croppi), sponsorizzati e sostenuti addirittura dal noto scrittore Antono Pennacchi. Ma i cittadini di Littoria (dal dopoguerra nota come Latina) non hanno capito bene il progetto e sono rimasti negli schemi, concedendo oltre l’86% ai principali candidati bipolari ed eleggendo il candidato del centrodestra al primo turno. Il papabile degli innovatori, invece, ha conquistato un esemplificativo 1,02%, mentre alla lista è andata peggio: 0,70%. Ciò nonostante, Granata si potrà consolare. Intanto, da siculo, è il più votato della lista, ma sopratutto grazie alla vittoria del Fli ad Olbia (in coalizione con il Partito democratico, Sinistra e libertà e l’Italia dei valori), potrà proporre – come promesso nell’intervista al “Riformista”, 12 maggio – di ritirare la cittadinanza onoraria a Berlusconi. Eventualmente, concendendola al suo leader di riferimento che, come maestro di capriole, parrebbe essere l’ispiratore di Gianni Giovannelli, passato da primo cittadino in quota Pdl a sindaco del centrosinistra…



Destra al governo? (Alessandro Giuli)

Lug 31st, 2008 | By

Toccati i primi (quasi) cento giorni del Cav. IV, per pigrizia o per strabismo l’opposizione insiste nel colpevolizzare “le destre” di governo come se in Italia ce ne fossero in abbondanza. Invece sarebbe un prodigio averne una sola. Perché in Italia una destra al governo non c’è, non esiste, non rileva. E’ sopraggiunta questa legislatura socialnazionale a certificare il rigor mortis di un’astrazione comoda per gli appassionati di toponomastica, ma del tutto disincarnata. E’ così da Silvio Berlusconi in giù, nell’esecutivo come nei partiti che lo tengono in vita, nella rappresentazione pubblica come nell’amministrazione locale. Il Cav. non ha nulla dell’uomo di destra, è un geniale imprenditore craxiano che si è formato al Drive In; a suo modo un artista pop avvolto d’urgenza, quindici anni fa, nel drappo cucito dalle riserve della Seconda repubblica. Quanto di più distante dai princìpi di legge e ordine, di colpa e punizione o redenzione religiosa. Berlusconi è il premier che non voleva e non vuole, per esempio, il reato d’immigrazione clandestina. Lo ha spiegato con sincerità angosciata e rivelativa ai suoi subalterni: ma come, un immigrato rischia la vita per arrivare da noi e trovare la libertà, la possibilità di lavoro, il sogno di una ricchezza, e noi lo buttiamo per cinque anni in galera? Il Cav. è questo, non un bramino, non un guerriero ma un esemplare della terza casta. Quella dei produttori di beni. Nulla a che vedere con la destra. E il suo Consiglio dei ministri non fa che riflettere questa assenza. Giulio Tremonti è finalmente tornato l’editorialista del Manifesto con ambizioni da leader della sinistra nazionale. La corona dei democristiani come Claudio Scajola alla parola destra mette la mano ai libri di storia antifascista. Paolo Bonaiuti, Maurizio Sacconi, Renato Brunetta e Franco Frattini sono epifenomeni del socialismo. Sandro Bondi è un amabile prodotto del totalitarismo cattocomunista. Le giovani e i giovani ministri come Mariastella Gelmini e Angelino Alfano sono eredi della borghesia moderata di provincia. Elio Vito un radicale. Pure qui niente destra.