Posts Tagged ‘ Alessandro Amorese ’

Fronte della Gioventù, una storia a lungo attesa (Marco Valle)

Gen 27th, 2014 | By

Un libro può diventare una trappola. Un mare procelloso e fascinoso. Se indugi un attimo in più del dovuto sulla battigia, vedi spiaggiarsi sulla scogliera della memoria manciate di ossi di seppia, ondate di “triste meraviglia, cocci aguzzi di bottiglie”. Resti di un naufragio. Un libro può assomigliare ad un oceano profondo e impietoso. Le onde riportano, a volta, spezzoni di vita vissuta che — come Guccini insegna — ti avvolgono come miele: la nostalgia è un sentimento ambiguo e pericoloso. Da evitare. Non sempre, però, riesci a sottrarti alla malia delle maree, al loro richiamo e, allora, ti attardi sul litorale dei ricordi, dove ritrovi resti di bandiere stracciate, polene marcite, vele strappate, pennoni spezzati. Malinconia mista a tenerezza e un po’ d’incazzatura. Un libro — centinaia di fogli, migliaia di righe, decine di capitoli — talvolta non ti risparmia nulla. Soprattutto se chi scrive ti ricorda l’affondamento del grande battello tricolore, un vascello un po’ vecchio e scassato, ma abbastanza dignitoso. All’improvviso dal gorgo riaffiorano carte, date, nomi. Volti. In lontananza scorgi nocchieri, nostromi, capitani, ammiragli che abbandonano il povero relitto incagliato sulla scogliera. I mozzi, no. Loro sono affogati mentre i marinai annaspano tra le onde, ma non importa. È il destino della “bassa forza”, quelli che faticano e sgobbano. Le scialuppe — poche, come quelle del Titanic — sono piene di gallonati comandanti, incapaci e impomatati come uno Schettino qualsiasi. Un tempo, affollavano la plancia e applaudivano il grand’ammiraglio — l’infallibile che ha fallito —; oggi tutti, compreso il navarca supremo, asciugano i loro panni sulla spiaggia e fissano l’orizzonte con occhi liquidi. Disorientati. E disoccupati.



7 gennaio 1978: raccogliere la loro Fiaccola

Gen 7th, 2014 | By

«…la scintilla che trasformò una simpatia in militanza fu certamente la strage di Acca Larentia nel gennaio 1978. Ancora riecheggiano nelle mie orecchie le parole di mia madre, che, già agitata per la mia attenzione verso la politica, durante il telegiornale che raccontava dell’assassinio di Franco, Francesco e Stefano lanciava il suo monito: “È meglio tenersi lontano da queste cose”. Invece, il sacrificio di quei tre giovani fortificò in me il desiderio di essere partecipe alla vita politica della mia Nazione ed il miglior modo per rendere onore al loro sacrificio mi parve quello di raccogliere la loro fiaccola, schierandosi in prima persona a difesa delle loro Idee. Quelle per le quali erano stati uccisi.»



“Colle Oppio vigila”: creatività e regole di una scelta controcorrente (Alessandro Amorese)

Set 3rd, 2013 | By

Uno stile. Questi ragazzi avevano uno stile. Il romanzo di Fabrizio Crivellari, che raccolta le vicende della sezione romana del Fronte della Gioventù di Colle Oppio (e non solo), questo dimostra. Nel tentativo, a volte disordinato ma sempre appassionato, di uscire dall’angolo del neofascismo c’era sempre una forma da rispettare. L’inventiva, l’estro e la genialità si inserivano in un contesto di regole tramandate dal passato, mai scritte e sempre osservate.



FdG su Facebook: racconti, immagini e storie (Francesco Ciulla)

Ago 31st, 2013 | By