Posts Tagged ‘ Il Giornale ’

Ai vertici dell’Oms un marxista ‘eletto’ da Pechino

Apr 9th, 2020 | By



10 domande a Francesco Storace

Mar 29th, 2014 | By

Sarà per la delusione dovuta al mancato esito della mia “Lettera Aperta per il Partito della Nazione”, ho letto e riletto la relazione di Francesco Storace al Comitato centrale de La Destra. Quella approvata con appena tre astensioni e che ha convinto il partito a “ricambiare con affetto ed entusiasmo” l’abbraccio inviato da Berlusconi.



I partigiani ammettono la vergogna di esodo e Foibe (Fausto Biloslavo)

Dic 1st, 2013 | By

Si scusa con gli esuli in fuga dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia per l’accoglienza in patria con sputi e minacce dei comunisti italiani. Ammette gli errori della facile equazione profugo istriano uguale fascista e della simpatia per i partigiani jugoslavi che non fece vedere il vero volto dittatoriale di Tito. Riconosce all’esodo la dignità politica della ricerca di libertà. Maurizio Angelini, coordinatore dell’Associazione nazionale partigiani in Veneto, lo ha detto a chiare lettere venerdì a Padova, almeno per metà del suo intervento. Il resto riguarda le solite e note colpe del fascismo reo di aver provocato l’odio delle foibe. L’incontro pubblico è stato organizzato dall’Associazione Venezia Giulia e Dalmazia con l’Anpi, che solo da poco sta rompendo il ghiaccio nel mondo degli esuli. Molti, da una parte e dall’altra, bollano il dialogo come «vergognoso».



Se la destra è morta di mediocrità (Marcello Veneziani)

Giu 12th, 2013 | By

La destra in Italia non è sparita perché ha fatto troppo la destra; non è caduta su progetti, imprese, idee connotate con i propri colori. È morta d’anemia, si è spenta perché si è resa neutra e incolore, perché si è uniformata per confondersi; perché non ha inciso, non ha lasciato segni distintivi del suo passaggio.



Se i rami di destra avessero un solo tronco (Marcello Veneziani)

Feb 19th, 2013 | By

A dodici anni m’innamorai della fiamma tricolore. I comizi di Almirante, la passione politica, la storia proibita, l’amor patrio come scandalo da sbandierare. Poi venne Rauti e la speranza presto abortita di una rivoluzione culturale, sociale e nazionale. Seguì il disincanto, la critica al Msi, la cultura senza politica e la necessità di andare oltre, verso una nuova destra. Basta con la testimonianza e il rancore, meglio una destra che incide nel presente, dialoga e si apre al nuovo, vedi Craxi. Riviste, idee, proposte. È bello l’elogio dei vinti ma in politica si punta a vincere.



Dalle comiche alla farsa…

Apr 1st, 2008 | By

La dignità è merce rara. Il silenzio un pregio non comune. L’ingratitudine un male del secolo. In sintesi, ecco il percorso del ‘dominus’ di Alleanza nazionale. Lui, però, impavido ostenta le sue certezze e prosegue senza esitazioni. Non serve commentare, più semplice affidarsi alle sue parole, quelle con le quali cerca di spiegare la sua idea di PdL. Su “Il Giornale” del 1 aprile 2008, così Gianfranco Fini: «L’identità non può stare nei musei. Quell’idea di identità è romantica, ma parziale, può evocare, ma non guidare. L’identità non si può imbalsamare» oppure «Nel 2008 sono vent’anni dalla morte di Almirante. Se io penso a che cos’era allora il mondo… C’era ancora il muro di Berlino, l’Urss, il Pci, eravamo nel pieno dopoguerra… Da allora è cambiato tutto. Si può pensare di concepire oggi la politica come la concepiva Almirante? Io, che sono stato al suo fianco, so che oggi sarebbe proprio lui il primo a dirci: ragazzi, siete fuori dal tempo…».