Mentre si attendono i primi ‘manufatti’ dell’Officina per l’Italia, coloro che si sono sentiti ‘trascurati’ si accingono a federarsi, ma si affrettano a precisare che la loro iniziativa «va a sommarsi e non a collidere» con il progetto di Fratelli d’Italia. L’iniziativa è stata fortemente voluta da Francesco Storace, che, come in una seduta spiritica, ha evocato il fantasma di Alleanza Nazionale, chiamando a raccolta, oltre a “La Destra”, tutti coloro che non avevano la sedia prenotata ad Atreju.
C’è la lista territoriale di Adriana Poli Bortone, “Io Sud”, ancorata soprattutto in Puglia. Ci sono i resti di “Futuro e Libertà”, ovviamente orfani di Fini, rappresentati dal coordinatore nazionale Roberto Menia, globe trotter dei convegni di area per dare voce ad un partito che negli ultimi sondaggi è stato relegato allo 0,2%, da considerare più come un gettone di presenza che un risultato acquisito sul campo. C’è addirittura il partito nato proprio in antitesi alle tesi di Fiuggi, rappresentato da Luca Romagnoli, leader di quel che è rimasto della “Fiamma Tricolore”. Inoltre, con l’evidente intento di fare numero, hanno aderito il “Giornale d’Italia”, quotidiano on line del partito di Storace, ed alcune associazioni, che, seppure capitanate in modo blasonato, appaiono profondamente autorefenzenziali: “Nuova Alleanza” con Domenico Nania, “Scongeliamo il simbolo” con Antonio Buonfiglio, “Fondazione Pinuccio Tatarella” con Salvatore Tatarella e “Next A” con Oreste Tofani.
L’appuntamento federativo è per il 9 novembre, guarda caso lo stesso giorno della manifestazione dell’Officina annunciata ad Atreju. Ma l’anniversario della caduta del muro di Berlino era ghiotta occasione per passare inosservata, perciò sarà difficile che non ci sia un’immediata collisione tra ex camerati. Tanto che La Russa si è affrettato a consultare il calendario, suggerendo ai federanti quanto «sarebbe opportuno che si incontrassero prima del 9». L’obiettivo finale della Federazione è fin troppo evidente: riappropriarsi del nome e del simbolo di An, come se nome e logo potessero rappresentare la panacea di tutti i mali generati da una classe dirigente di quella che fu la creatura di Fiuggi, vera iniziale causa della diaspora di un’intera comunità. Un’area vasta di uomini e di idee che in verità arriva da più lontano, avendo radici nei cinquant’anni di storia del Movimento Sociale Italiano, seppure troppi dei protagonisti odierni sembra abbiano strappato le pagine missine dalla propria storia politica.
Però, se anche Fratelli d’Italia ha deciso di ricalcare il proprio simbolo dallo schema grafico di Alleanza nazionale, qualche buon motivo di scaramanzia o di marketing elettorale ci sarà. Però, mentre dall’Officina escludono un ritorno al passato («Fratelli d’Italia è la nuova An», ha precisato la Meloni, escludendo qualsiasi nostalgia), la Federazione vuole riproporne i fasti: «Partecipate con tricolori e bandiere di An», ha chiesto esplicitamente Storace nel suo appello.
Eppure, né il nome né il marchio di An appaiono così irresistibili. Per non parlare delle opportunistiche tesi di Fiuggi. Forse, è il consistente patrimonio, sopratutto immobiliare, gestito dall’omonima fondazione ad avere una parte decisiva in questa rivendicazione. Anche se romanticamente continuo a sperare che, invece, sia un retaggio nostalgico ed affettivo nei confronti della ‘fiamma tricolore’ che campeggiava nel simbolo di An, ricordando l’epopea gloriosa del Msi. Se così fosse, tanto varrebbe tornare indietro di qualche altro mese rispetto a Fiuggi.
In fondo, sia in Officina che in Federazione tutti vagheggiano una nuova organizzazione territoriale militante e dinamica, cioè un Movimento, con forte caratterizzazioni popolari e partecipative, cioè Sociale, identitaria in difesa degli interessi nazionali, cioè Italiano. Ma questa ipotesi non è sul tavolo, perciò disquisirne è tempo perso.
La fortuna, comunque, sembra sorridere per l’ennesima volta agli sciagurati colonnelli, protagonisti e responsabili dello sfacelo di una comunità e tuttora in prima fila a pontificare senza vergogna. Infatti, l’implosione del Partito del leader libera numerose energie vive e tantissimi consensi che dovranno trovare un alloggio adeguato e confortevole. Gli uni e gli altri ritengono di avere la ricetta giusta per occupare lo spazio a destra lasciato libero da Pdl e dalla nascente Forza Italia 2.0, anche se, per non spaventare qualche ‘operaio’ dell’Officina, Fratelli d’Italia si tiene ben stretta nel simbolo l’ambigua dicitura di “centrodestra nazionale”.
Al di là del nome e dei protagonisti (dettagli, comunque, da non sottovalutare), l’auspicio è che la rivalità o l’unità si possa costruire sulle idee. Solo così potrà nascere un Movimento di Rinascita Nazionale per la Nuova Europa, che potrà parlare indifferentemente a destra e a sinistra, ai delusi e agli arrabbiati, ai politicizzati e agli agnostici, ridando una speranza anche a chi ha visto nell’effimero ed inadeguato fenomeno grillino una giusta risposta. Così da accontentare entrambi i principali promotori delle iniziative, Giorgia Meloni («L’obiettivo che ci siamo dati è dare una casa ai tanti esuli della politica che hanno smesso di crederci») e Francesco Storace («Ridare rappresentanza unitaria e vincente a quel vasto spicchio di popolo che si ritrova nei valori nazionali, sociali e patriottici»).
E’ arrivato il tempo di svestire i panni del politicamente corretto e di parlare senza timore di temi caratterizzanti, da affidare ad una rinnovata e preparata classe dirigente, così da arrivare ad una rapida individuazione schmittiana del ‘nemico’, senza tentennamenti ed esitazioni: sovranità nazionale, economica e monetaria; ridiscussione dell’adesione all’Unione europea ed all’euro; lotta allo strapotere della finanza speculativa e riordino del sistema bancario; presidenzialismo; rilancio dell’identità e del patrimonio culturale italiano; preferenza nazionale, affiancata da un’adeguata politica sull’immigrazione; politica internazionale autonoma, geopoliticamente rivisitata; diritti sociali per affermare la centralità della persona e della famiglia; lotta ai privilegi di tutte le caste; lotta alla droga.
Non rinnegare, non rifondare… urge rinascere!!!

53 pensiero su “Dall’Officina alla Federazione il passo è breve…”
  1. Mi pare un velleitario ritorno al passato. Fratelli d’Italia nasce per dare una prospettiva ad idee e programmi, non un tetto a tutto ed il contrario di tutto si agito a destra!

  2. Poracci. Ci vuole Andrea, mio nipote, ha 17 anni, non è contaminato, è libero, pensa positivo, legge e già scrive. Ce ne sono tanti in Italia di “Andrei”. Se questi qui avessero le palle, invece di pensare alle europee, chiamerebbero Andrea e tutti quelli come lui. Invece non se ne farà nulla. Ci vorrà un secolo, caro il mio Fabio. Lo scrivi tu, sai bene quante volte l’ho scritto anch’io: …gli sciagurati colonnelli, protagonisti e responsabili dello sfacelo di una comunità e tuttora in prima fila a pontificare senza vergogna

  3. Credo anch’io che la nostra speranza sono i giovani, ma che stiano attenti a non farsi imbrogliare da nessuno, che nessuno scippi e sfrutti il loro entusiasmo e la lor buona fede, come fu fatto per tanti, troppi della mia generazione.

  4. A questo punto meglio rifare il Msi-dn e perché no il Pnf… cosa avete capito? Partito no finocchi

  5. Il partito è nuovo con forze giovani e preparate ci vuole tempo per farsi conoscere.

  6. Capita sovente che ci siano idee e non numeri. E numeri fondati proprio sulla vaghezza delle idee….. Sommando il tutto, mi sembra che il risultato potrebbe essere uno ZERO algebrico. In politica, poi, un collasso altrui, non significa necessariamente confluenza di consensi “nel vicinato”. Quando chiuse AN, alle europee più della metà degli elettori di destra non andò a votare. Anche se le nazionali erano state vinte….
    Agli “automatismi” ho cessato di credere da tempo.
    Grazie, comunque, all’Autore, per la prima panoramica comprensibile dell’Area, almeno da un bel po’ di tempo a questa parte….

  7. Dubito che chi è stato così “bravo” a distruggere il patrimonio ideale, umano, politico ed organizzativo della Destra possa essere ancora credibile e, soprattutto, capace di ricostruirlo. Occorrono uomini nuovi!

  8. Concordo con Faber , occorre un ritorno alla sovranità nazionale e monetaria, con la moneta emessa direttamente dallo stato; occorre anche una lotta contro la delocalizzazione delle imprese all’estero e blocco delle merci provenienti da Cina e rilancio del prodotto italiano; occorre battersi per una educazione ,diffondere una visione della vita e della società impostata su basi spirituali. Su questo può rinascere la destra e l’Italia. Questo deve essere alla base del programma dell’area e del suo rilancio, ma non affidandola a chi l’ha distrutta.

  9. Rifondare con la classe dirigente che ha affondato? Ma di che cosa stiamo parlando che i colonelli si facciano indietro

  10. C’è una cosa che io assolutamente non risco a comprendere, perché non è possibile unire tutte le forze di destra per realizzare un unico partito, visto che lo spirito e gli ideali sono gli stessi? Perché non è possibile abbandonare i personalismi per il perseguimento di un progetto più grande? Perché dobbiamo duplicare un partito, farne le fotocopie? Ma soprattutto, è ben che queste cosa sia chiara a tutti, qualunque sia o siano i partiti di destra, il/i progetti potranno essere vincenti solo ed esclusivamente se passano per i giovani e per la costruzione di una nuova classe dirigente. I veterani della politica devono fare la parte dei saggi che consigliano, ma i giovani, il nuovo, deve stare in prima linea a combattere la battaglia politica di domani. Questo lo dice chi non ha mai avuto la tessera di AN e che ha sempre e solo militato ne “La Destra” sin dalla sua nascita, anche ricomparendo (nella piccola realtà locale) ruoli istituzionali e di primo piano. Dovete crescere, maturare ed emanciparvi.
    Forza Francesco Storace

  11. io preferisco Berlusconi, anche a 100 anni, che tutti gli altri mediocri, traditori, rifarditi e banali (a parte alcune eccezioni, come Storace)

  12. Purtroppo a destra è sempre prevalso lo spirito del frazionamento al grido “Io sono più puro di te” o “sono io il vero erede” e anche in questo caso sarà così. Vedrete che Fratelli d’Italia non parteciperà, così come non lo faranno gli ex An divisi tra falchi e colombe del PdL. Anche Fini disse nel 2010 “non vogliamo ritorni al passato”, creando Fli, e poi sappiamo com’è finita. Nell’era delle ideologie nel MSI convivevano monarchici e repubblichini, evoliani e gentiliani, corporativisti e liberisti, filoisraeliani e filo palestinesi, oggi che tutto è una melma impalpabile, conta solo la speranza di essere “nominato”e avere qualche seggio in Parlamento. Per unificare questa comunità basterebbe scrivere: chi è già stato parlamentare può solo fare il dirigente di partito, ma non candidarsi, e aggiungerei pure che gli eletti (meglio nominati) facciano solo una legislatura (a parte il segretario). Ma le mie sono solo un elucubrazioni…

  13. Il problema, comunque, non è generazionale e non è con un “largo ai giovani” che si parte e si va lontani; I giovani -perchè erano giovani quando hanno preso in mano il partito – come Fini, La Russa, Urso, Gasparri, Alemanno hanno combinato un macello; quelli di oggi dopo venti anni di distruzione sul piano etico e culturale dell’area, sono spesso senza militanza, formazione, bagaglio culturale nostro; come potrebbero guidare se hanno bisogno di una guida! Occorre dar spazio a chi nell’area non ha potuto esprimere il suo potenziale, mettere la propria esperienza e cultura a disposizione e occorre richiedere l’apporto anche dei Veneziani, De Turris, Morganti, e tanti cervelli della nostra area.

  14. Di Fli non vorrò mai sentire neanche la puzza……………………. di cadavere

  15. Qualcosa bisogna pur fare, una casa la dovremmo costruire … noi ancora esistiamo!!

  16. Complimenti come sempre al grande Fabio che con semplicità e con un pizzico di ironia ci descrive la realtà politica del nostro paese. Non serve commentare perché è stato scritto tutto quello che si poteva pensare o si voleva dire. Mi basta condividere perché tutti leggano e capiscano in che acque ci troviamo .

  17. Per una ‘NUOVA DESTRA’ non condivido il rientro o inclusione di nessun “esponente politico” che abbia fatto parte di FLI.. questo sia TASSATIVO .. inoltre bisogna assolutamente cercare un accordo (almeno elettorale) con gli amici di FN .. CASA POUND ..

  18. Non credo più a queste stronzate. Chiamatemi quando ci sarà da sparare e tirare bombe.

  19. la sigla di FLI la si può pure togliere sa di riciclaggio…………….

  20. la buona volontà di Romagnoli è encomiabile ….avete visto non è presente Forza Nuova …un motivo ci sarà

  21. Bene, gli zeri ci sono tutti: adesso manca soltanto l’uno da metterci davanti…

  22. non facciamo gli ironici…. in Italia vige un a legge elettorale che premia solo i grandi schieramenti … Forza Nuova ma anche altri schieramenti giorno per giorno si adoperano per strada per diffondere la verità… e se poi gli italiani…. non capiscono non e colpa nostra….

  23. FORZA NUOVA è un movimento partitico che appartiene alla cultura della destra sociale. Sicuramente il nostro presidente ROMAGNOLI e noi ci accomuniamo a molte battaglie del movimento…………….

  24. Caro Tommaso, io devo fare per forza l’ironico, per almeno due motivi. Il primo è che mi pagano per fare dell’ironia e anche i geni devono mangiare. Il secondo è che, se non la buttassi sull’ironico e dovessi scrivere quello che penso davvero, nel dettaglio, nome per nome, di quell’accozzaglia di manutengoli e di ciarlatani che sta cercando in ogni modo di non scomparire dal palcoscenico, rischierei la denuncia per diffamazione a mezzo stampa. Vedi bene, dunque, che l’ironia è l’unica strada concessami. Quanto al “diffondere la verità”, qui non c’è neppure bisogno dell’ironia: siamo al fideismo messianico applicato al volantinaggio. Suvvia, anche nell’ironia ci vuole un po’ di serietà, sennò è una pochade.

  25. Condivido camerata e i camerati della Fiamma sono i camerati che noi sentiamo più vicini.
    Marco, l’ironia in determinati contesti confonde le idee, Craxi quando voleva ironizzare usava il nomignolo Ghino di Tacco dalle pagine dell’Avanti

  26. Caro Tommaso non so a quale ideologia appartieni uniamo le forze con vera gente di destra non con affaristi e politicanti che cercano poltrone. il DUCE fu da esempio solo il grido MARCIA SU ROMA fece scappare i parassiti dal governo……….

  27. Invece, Marco Cimmino non usava nomignoli, quando lo cacciavano dal Secolo perché ironizzava su di una destra fatta solo di parolai e di poltronisti: questione di stile, evidentemente. Quanto alle idee: per confonderle bisognerebbe cominciare con l’averle chiare…sono almeno vent’anni che i vari gruppetti e partitelli della destra (sociale, asociale, così e così, socievole, socialnazionale, nazionalpopolare…) non fanno che litigare, che accusarsi di non essere abbastanza duri e puri, di avere loschi fini e loschi capi: adesso, vista l’occasione, scoprono l’ecumenismo? E, poi, sono io a fare dell’ironia: questo sembra un copione scritto da Pirandello…

  28. Lo 0,000000000000000000001 che ormai è diventata una costante delle nostre campagne elettorali è il risultato di un meccanismo elettorale che ci penalizza …diciamole queste cose ….altrimenti qualcuno crede nella nostra incapacità e nell’incapacità dei nostri dirigenti …
    Francesco, io sono un patriota …anche se la stampa per denigrarci etichetta FN come un gruppo nazionalsocialista ….sovranità e moneta di popolo i nostri obiettivi , nient’altro

  29. il popolo a iniziato a capire a non condivide più il pensiero del giornalista ma osserva la realtà dei fatti……

  30. Marco ti ho sempre seguito dalle colonne del Secolo e leggevo con interesse i tuoi scritti , da militante ti dico questa cosa ….e vero si litiga all’interno dell area ma non credere che sia per motivi di leadership ….se qualcuno strizza l’occhio altrove mi sembra giusto che suscisti l’ira di altri cioè non puoi fare il nazionalpopolare e contemporaneamente il liberale

  31. Caro Tommaso, io non parlo dei militanti: quelli sono quasi sempre brava gente, a volte dei santi…io parlo dei capetti, dei loro livori e delle loro invidie, che ci hanno rovinato in questi anni. E’ così da tantissimo tempo: i ragazzi in piazza a farsi ammazzare e loro a litigare per quattro seggiole. Credimi, troppe ne ho viste…gente che si disputava due voti davanti ad una bara con sopra il Tricolore…ma lasciamo stare. Poi, tutti in piazza a gridare “Presente”: razza di vigliacchi!

  32. A Rauti, Fiore, suscitava qualche dubbio perche vissuto in Inghilterra ma poi si sono incontrati e hanno appianato le perplessita ….perchè Storace non si esprime chiaramente? La nostra storia caro Marco non l’affideremo mai agli ex Finiani come la Meloni e La Russa, si riparte da Fiamma e FN, e chi vuole si aggrega

  33. Vedi, se senti parlare dell’Inghilterra uno qualsiasi dei camerati che erano dovuti scappare là, dopo il casino, gli sentirai dire peste e corna di tutti gli altri: tutti infami, tutti profittatori, tutti doppiogiochisti…la verità è che quel mondo è finito. E la fratellanza che c’era una volta, oggi non c’è più, perché non c’è più quella guerra che l’aveva prodotta. E’ un bene? E’ un male? Non saprei dire: forse un po’ di uno e un po’ dell’altro. Io, se mi chiedono di andare a parlare di storia, ci vado a prescindere dalla sigla che mi invita: però, non chiedetemi di credere alla buona fede dei leader, perché questo travalica le mie capacità.

  34. Demagogia del mondialismo caro Marco… per dividerci… le accuse infamanti mosse a Fiore provengono dai siti dell’estrema sinistra …anche Mussolini era amico di un inglese…..

  35. Io non ho mai creduto alle accuse, di nessun tipo e verso chiunque, per mia forma mentale: però, quelle che ho sentito io, sono sempre state tutte accuse che venivano da destra e rivolte a destra. E internet nemmeno esisteva….

  36. Per un conflitto di leadership, perché FN seduceva la gioventù missina , e i capi non gradivano…. ma ora dobbiamo fare un passo indietro e nell’umiltà unirci per riconquistare la nostra autonomia
    Voi giornalisti, non voglio insegnarti il mestiere, dovete creare all’interno dell’area un movimento d’opinione pubblica per la riconquista della sovranità nazionale, Rinascita si sta adoperando in tal senso

  37. Tommaso, non mi sono spiegato: non c’era FN, non c’era un bel nulla. C’eravamo noi e, tra noi, ogni sorta di accusa e di divisione. Non vedere in ogni cosa un complotto di qualcuno ai danni della vera rivoluzione dei duri e puri: stiamo parlando di uomini, Eroici e miserevoli. Purtroppo, di solito, gli eroici ci lasciavano le penne, mentre i miserevoli restavano vivi. Tutto qui. Quanto a noi giornalisti, sono quasi vent’anni che combattiamo e l’unico risultato è che ci hanno buttato fuori da tutto. Gabriele, uno dei miei migliori amici, ex Tp, è disoccupato: ti dice niente, disoccupato a 50 anni? Non c’è nessuna area e non c’è nessuna opinione pubblica: ci sono uomini che ragionano e lottano e uomini che ragionano e fanno lottare gli altri. Non credere che mi faccia piacere, ma così la vedo io.

  38. Comprendo la preoccupazione di molti di fronte a una reunion ex an, fatta sulla base dello slogan ‘tutti insieme con amore’. Ovviamente, vista in quest’ottica, l’impresa diventa improbabile e porta già con sé il seme del fallimento. Bisogna, come tu stesso confermi, agire nel nome delle idee e, in tal senso, caratterizzarsi. Però, da sorella d’Italia, mi permetto di difendere le persone che, in un contesto politico che ci voleva al margine e in mezzo allo squallore assoluto, hanno deciso di affrontare la situazione, rischiando ed aprendosi a chiunque volesse mettersi in discussione e giocare la partita politica, seguendo le regole dell’ormai inconsueto, rispetto a come facevano gli amministratori dello sfacelo italiano. Questo è un passaggio che ha preceduto l’Officina e che ha partorito FDI. Molti degli intercettati, allora,hanno ritenuto di seguire la propria strada. Oggi che buona parte della destra rischia di scomparire, invece, tutti cercano di correre ai ripari. Ma ancora una volta mi pare non lo stiano facendo con spirito di abnegazione e sacrificio (per la Patria), ma, mia personalissima opinione, con tanto di antagonismo e competizione. Non mi pare giusto, dunque, coinvolgere un’iniziativa, quale quella di Giorgia, che invece si poneva l’obiettivo di ridare vigore a una destra caduta nell’oblio, per volontà o per forza di cose, evitare il tracollo e, soprattutto, continuare a lottare per la comunità nazionale, nonostante le avversità, nonostante tutto il resto. E per quanto un movimento non possa e non debba essere esonerato dalle critiche costruttive, annoverarlo tra i tanti che si torcono e si ritorcono su sé stessi senza produrre risultati tangibili, mi sembra sia poco realistico. Lo dico con rispetto e nella speranza, fra l’altro, che il progetto di rifondare un centrodestra ampio,credibile e operativo possa vedere presto la sua realizzazione.

  39. Cara Nikyta la questione è la seguente questi schieramenti, e di conseguenza la dirigenza interna, si propongono l’obiettivo cardine della SOVRANITA’ o il tentativo ha il sapore di accaparrarsi qualche poltroncina a Montecitorio e a Palazzo Madama?
    Rivolgendomi a Marco, che tutti noi conosciamo, come penna del Secolo, si era avanzata la proposta di creare e di coinvolgere gli intellettuali d’area nella creazione di un’opinione pubblica sul tema della sovranità, cioè di creare un presupposto comune per cementare tutti verso un unico scopo mettendo da parte dissapori e inimicizie, facciamo la conta vediamo quanti sono per l’Italia e quanti preferiscono fare i liberali

  40. La risposta, quanto a FDI (ne faccio parte e ho seguito i passaggi che hanno portato alla fondazione del partito, del quale, peraltro, sono stata un’accesa sostenitrice), è no. La mia non vuole essere una critica distruttiva. Né intendo sminuire alcuno. Voglio solo mettere in risalto il fatto che molti di noi si sono già messi all’opera da tempo, rischiando anche e, per l’appunto, la poltrona. Mi sembra corretto essere obiettivi. Mi sembra corretto riconoscerlo. Poi di accorgimenti se ne possono adottare tanti, attraverso il dialogo e con una sana dose di buon senso. Mi pare che le premesse ci siano: in alcuni però gli intenti sono più chiari e definiti, in altri meno, dunque, si rimane, volenti o nolenti, in attesa. Questa è la mia opinione.

  41. Cioè perdonami esprimiti con chiarezza, qui si vara un progetto per tornare ad essere Nazione autonoma e svincolata dall’esterno? Sovranità, moneta di popolo, stato sociale ….?

  42. Mi pare che questo sia stato chiarito e mi pare che FDI abbia già preso la decisione di andare contro chiunque riducesse la politica ad ancella dell’economia, contro chiunque abbia deciso di esautorare il popolo nella sua sovranità. Probabilmente, qualcuno non sarà d’accordo sulle modalità, ma da qui al dire che non siano state prese posizioni chiare ne passa. Una serie di persone allora decise di dare un taglio netto non per questioni inerenti il potere, bensì per mettersi nelle condizioni di poter sostenere liberamente il popolo, all’interno di una democrazia che, per quanto di facciata, ha comunque le sue regole. Ti invito a verificare quali siano gli obiettivi del programma di FDI e delle annesse proposte di legge. Un saluto. 🙂

  43. Verificherò, e riscontrerò i miei camerati di Forza Nuova sulla serietà del progetto . Saluti romani

  44. Avete tutti ragione, ma tutti sti partitini da zero virgola con ambiziosi programmi non vanno da nessuna parte.. o si prende atto o si parla di aria fritta.

  45. Siamo zero virgola perché c’è un sistema elettorale che ci penalizza cerchiamo di capirlo una volta per tutte, questo progetto proviene dai reduci di Fiuggi che portano con se un grave fardello la scissione e la morte del Msi, i camerati non hanno dimenticato.
    Non capisco perché si stato utilizzato il termine Officina …..non si utilizzava tra le società segrete?

  46. Fratelli d’Italia era un’organizzazione paramilitare….ottimo direi!
    Tratto da Internet… Una organizzazione era denominata “Fratelli d’Italia” e sembra sorta a seguito dello scorporo di cinque battaglioni dell’ex “Osoppo Friuli”, come si evince da un documento a firma dell’allora Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, indirizzato alle massime autorità dello Stato (21). Non sono stati trovati altri riscontri, tranne che in un passo di un volume storiografico nel quale sono rievocate le vicende del confine orientale nell’immediato dopoguerra. In esso è riportato un rapporto del questore di Udine al capo della polizia, Luigi Ferrari, nel quale si afferma: “Le autorità a cui si fa carico di distribuire armi agli Osovani si identificano negli esponenti delle disciolte formazioni partigiane della Divisione Osoppo-Friuli, i quali, con l’acquiescenza dei comandi alleati avevano provveduto […] alla organizzazione dell’associazione ‘Fratelli d’Italia’ […] nonché alla creazione, in seno ad essa, di squadre armate con il compito precipuo di impedire o perlomeno di ostacolare le continue infiltrazioni in questa provincia di emissari e di armati slavi”

  47. Complimenti Francesco, una chicca di storiografia moderna occultata ai più, se permetti io vorrei tu la copiassi sulla mia bacheca, ne sarei veramente onorato .

  48. Non credo che si otterrà assolutamente nulla rimettendo insieme i cocci di an. Chiunque voglia fare qualcosa dovrà farla in gran parte ex-novo ma con il coraggio di prendere posizioni forti. Quello che ad an è sempre mancato anche in relazione con gli ex socialisti gli ex democristiani e i leghisti.
    An a mio avviso va preso come modello. Di tutto quello che non si deve più fare.

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