Mesi or sono, su SPIGOLI fui facile profeta prevedendo che la paventata nascita del nuovo contenitore partitico per adulti avrebbe prodotto pericolosi effetti per il disorientato mondo giovanile di Alleanza Nazionale e causticamente domandava: “La messa in liquidazione dell’identità porterà alla nascita di Forza Giovani o di Azione Italia?” (1)
Sul nome e sulla forma della nuova aggregazione giovanile tutti tacciono e non si intravede alcuna ipotesi, finora l’unica certezza è lo ‘spegnimento’ anticipato della fiaccola tricolore, simbolo di Azione giovani, scomparsa dal manifesto di “Atreju”, consueta festa settembrina degli aennini junior. Con l’emblema storico e glorioso è provvidenzialmente sparita anche una rievocazione simbolica delle sempre più lontane origini missine, sentimentalmente richiamate nel manifesto del 2007 con una frase ad effetto di Ovidio (“Se si scuote la fiaccola, la fiamma agitata divampa più forte”). Non siate maligni. Si può invocare la coincidenza, anche se il manifesto fu ideato a ridosso della scissione storaciana, che qualche militante di Ag lo ha ‘scippato’ e molti ne ha ‘tentato’.
La novità è un sacrificio che rappresenta il doloroso viatico verso un’unica organizzazione giovanile del Pdl, il prezzo da pagare alle scelte unilaterali del partito, il ‘favore’ chiesto personalmente – a quanto dicono i bene informati – al Ministro Giorgia Meloni (anche presidente di Azione Giovani) da Silvio Berlusconi, che non gradisce veder circolare solitario alcun simbolo dei partiti soci-fondatori del Pdl. Non si tratta di una novità. Lo stesso ‘favore’ venne chiesto in occasione della grande manifestazione romana di chiusura della campagna elettorale pidiellina, seppure qualche attento testimone riferì che sparuti e fedelissimi militanti di Ag disattesero le ‘preghiere’, fatte dai ligi dirigenti nazionali giovanili, sventolando senza remore la fiaccola, da sempre emblema della gioventù nazionale impegnata politicamente. Un momento di sana ribellione non guasta mai. Peraltro, a breve gli ‘adulti’ spegneranno definitivamente la fiamma tricolore, non si intuisce per quali oscuri motivi non dovrebbe fare la stessa fine anche la fiaccola.
In verità, non andrà per sempre in soffitta, perché è presente nel logo de La Destra. Proprio questa idea di Francesco Storace fu fortemente criticata dalla Meloni, che minacciò addirittura di adire a vie legali: «…ci aspettiamo rispetto per la nostra organizzazione giovanile. Storace sa bene che quella fiaccola, il simbolo che ha scelto per il suo nuovo movimento, appartiene storicamente ai giovani della destra… sa bene che in essa si riconoscono migliaia di ragazzi… sa bene quanto sia per noi rappresentativa ed identitaria la fiaccola… non vorremmo mai trascinare un simbolo così importante e ricco di storia nello strumento di un’imbarazzante ‘querelle’ legale.» (2)
Un’appassionata e strenua difesa che puntò inutilmente al cuore dell’ex collega di partito. Non è dato sapere se siano state simili le motivazioni per puntare al cuore del Cavaliere, è certo, invece, che il risultato sia stato identico.
Non va, comunque, disconosciuto l’impegno profuso dalla Meloni per spiegare politicamente l’accaduto. Perciò – come già fece a febbraio dopo l’improvviso ‘strappo’ finiano verso il partito unico – indossati i panni del pompiere, ha preso carta e penna ed ha scritto nuovamente ai suoi dirigenti nazionali e territoriali, cercando di rincuorarli e di offrire loro argomenti di lotta con gli omologhi junior di Forza Italia: «Il momento politico che il nostro Movimento sta attraversando è speculare rispetto alla fase costituente del Popolo della Libertà, con la differenza sostanziale che il radicamento di Azione Giovani ribalta i rapporti di forza già stabiliti fra AN e Forza Italia, senza, fra l’altro, che sia iniziato a livello centrale alcun percorso comune con i giovani forzisti.»
Ripartendo le responsabilità, prospettando la trasformazione ed il coinvolgimento futuro dei colleghi azzurrini nella nascente unica organizzazione giovanile del Pdl, senza perdere il piglio da leader che si candida a fare la Berlusconi dei ‘piccoli’: «Di concerto con l’ufficio di Presidenza si è deciso di non utilizzare il simbolo di Azione Giovani per il materiale propagandistico, completando il processo di accreditamento di Atreju come la Festa di una intera area politica, quella del centro destra, che a livello giovanile ci vede largamente egemoni, oltre che capaci di guidare i processi politici piuttosto che subirli: in questa ottica punteremo anche, in questi mesi, a pensare noi il futuro assetto del mondo giovanile del Popolo della Libertà, senza aspettare, per ignavia, che altri ci propongano soluzioni preconfezionate da ratificare.»
Scelta indolore? Tutt’altro. Basta fare un giro tra blog e forum di iscritti e militanti di AG per rendersi conto che le grida di dolore sono molteplici. Ora, si tratta di aspettare almeno per verificare se le capacità dell’apparato digerente dei giovani di An possa essere simile a quello dei cosiddetti ‘adulti’. Il clima generale creato dai ‘big’ favorisce solo cattivi pensieri. Il contenitore unico è destinato – più prosaicamente, è proprio tra i suoi obiettivi – a spegnere le passioni, ad abbattere le differenze, a condurre la politica verso l’appiattimento, l’omologazione, all’insegna del minestrone insipido, determinando rassegnazione, sfiducia e cinismo. Anche dentro quella comunità giovanile che per storia e tradizione avremmo immaginato e voluto vedere reagire diversamente. Col risultato che, dopo le proteste, ci sono ottime probabilità che si posizioneranno tutti in fila a sottoscrivere la tessera del Pdl.

(vignetta di Giulio Laurenzi da “Il Tratto”)
1) SPIGOLI, 6 aprile 2008
1) www.azionegiovani.org, 4 luglio 2007

31 pensiero su “Tempi duri per la fiaccola”
  1. Mi dispiace che si spenga anche questo simbolo… si vive anche di queste cose.
    Da quando, anni ’90, e’ iniziato il salvifico crollo delle ideologie (ma la sinistra estrema sembra non volersene pervicacemente accorgere), via via i colori ben definiti sono andati stemperandosi convergendo tutti verso un ipotetico filo di panni stesi al sole e li’ dimenticati a scolorire.
    Vogliono tutti il centro, comodo e rassicurante… ma a me piace piu’ il vento sferzante e la pioggia battente e i tuoni dell’alta montagna, o il mare forza 5 con vento teso in barca a vela, dove ci si infila nelle onde e il faccia e nel pozzetto arrivano secchiate d’acqua.
    Mi auguro pertanto che la fiamma non scompaia anche perche’ la ostentavamo sulle giacche e la portavamo nel cuore con orgoglio anche e soprattutto quando il tricolore sventolava solo negli stadi… che avvilimento, anche perche’ poi tutto si trasformava in caciara o abboffate mangerecce.
    Pensa che pubblicita’ per gli italiani visti come chiassosi tubi digerenti.
    Circa le ideologie e’ un bene che siano cadute… troppe verita’ non vere ma ideologiche, troppo pre revisionismo storico, troppa fuffa egli occhi mentre dagli anni sessanta molti, alla trafaccia di tutti, si “bevevano Milano” e tutto il resto d’italia senza pudore ed in spregio della legalita’.
    Il vero nemico che la pastoia delle ideologie ha offuscato con abbondante nebbia artificiale e’ il capitalismo selvaggio, Camorra e Mafia e intrallazzi di potere ed oggi… la Cina.
    Io sogno un occidente di giovani leoni dai polmoni, narici e vene orgogliosamente puliti, come da manifesti della nostra parte, che sappiano dire un tenace e deciso NO a tutto questo.
    Spero che non sia caduto nell’oblio l’esempio e l’insegnamento morale di Leonida e dei suoi magnifici opliti alle Termopili. Ma stavolta sogno non l’eroe sfortunato, ma l’eroe vittorioso.
    Sono stato ufficiale carrista di complemento della Brigata Ariete in Friuli nel 1991… oggi ho 40 anni e a distanza di anni ancora mi infurio al ricordo delle parole di un tenente comandante di compagnia che sosteneva che era un vanto appartenere alla compagnia che nella battaglia di Bir Hakeim aveva avuto il primo carro distrutto dal nemico.
    Non ci potevo credere… invece di avere pieta’ per quei valorosi che vennero arsi vivi e quindi parlarne col dovuto rispetto a voce bassa, ne esaltava la fine atroce con orgoglio.
    Per gli dei… gli americani esaltano le vittorie, i generali valorosi, le grandi battaglie che pero’ alla fine li hanno visti vittoriosi.
    Noi NO !!! Noi, popolo di rammolliti, esaltiamo le sconfitte.
    E giu’ Solferino, Isbiscensky, Bir El Gobi, Bir Hakeim, El Alamein… una serie allucinante di sconfitte, seppur eroiche.
    Ma io mi sono stufato, io voglio festeggiare le vittorie.
    Sono quelle che danno la misura di un popolo.
    I romani facevano cosi’… e noi discendiamo da loro anche se molti si sono fatti prendere dalle infatuazioni celtiche.

    Saluti romani

  2. Se ne parlato più volte della questione, e qual’è stato il risultato? Quelli che chiami i “big” continuano a farsi i loro porci comodi, ignorano la voce che, dal basso, si leva sempre più in alto con domande, richieste di spiegazioni e, sempre più spesso, obiezioni.
    Noi di AG Ivrea, a livello locale, ci stiamo scontrando da tempo contro un muro di gomma: finoa qualche mese fa ci veniva garantito che “AG resterà sempre autonoma”, oggi ci viene chiesto (leggi imposto) di unire il nostro gruppo giovanile con un altro del quale, devo ammetterlo, sappiamo poco o nulla, e con il quale abbiamo avuto sinora ben poco a spartire…
    Un messaggio ai “big” della politica: non credete che sarebbe ora di cominciare ad attuare cambiamento volto a rispondere ai VERI interessi degli elettori, e non a quelche progetto nebuloso? Ricordiamo che, anche in politica, è sempre stata la passione a cambiare le cose e, in questa fusione, di passione ve ne è ben poca.

  3. io ho militato per un’anno in ag a trieste, poi all’indomani della scelta di fini di entrare nel pdl, son passato alla destra. all’epoca quando ero ancora in ag si era discusso molto sul futuro di ag nel pdl, i dirigenti locali ci raccontavano che il movimento sarebbe rimasto libero e indipendente, e che per noi non sarebbe cambiato assolutamente nulla, mentre io combattevo solo, sostenendo che ag si sarebbe sciolta, o che si sarebbe unita ai giovani forzisti. durante le elezioni vedevo quei pidiellini tutti assieme appassionatamente, contenti di avere piu parlamentari..anche se avevano svenduto ancora una volta la loro identità gia malridotta!
    ora che giungono queste notizie, mi rendo conto di aver avuto ragione, e godo tanto! godo perche se veramente si definiscono camerati, dovrebbero ribellarsi e lottare, ma pur di avere un posto staranno zitti e si faranno la tessera del pdl!

  4. Sono un fascista, ma nn so ormai più ke senso ha, oggi, definirsi tale.. quando ormai l’Italia e la sua gente, corre da tutte le parti, senza molte strategie..
    Non ho mai visto di buon occhio il Movimento fondato da Storace, per il semplice fatto che nasceva dopo un lungo periodo trascorso dentro AN, e dopo, mangiato e brindato in allegria, (ruoli e posti di rilievo), aver fondato l’ennesimo pikkolo partito,(ancora semplice movimento), ke kome la storia ci insegna, dalla svolta di fiuggi in poi, (Fiamma Tricolore, Forza Nuova, MIS, Fronte Nazionale), man mano sono scivolate via senza buoni risultati.
    La roccaforte, la casa degli italiani, dei missini, è stata il MSI prima, e Alleanza nazionale dopo.
    Dire il contrario sarebbe stupido, perchè i dati da sempre parlano chiaro.
    Spegnere i simboli fa male, questo si, lo devo ammettere, ma se i tempi portano a questo, se questa terza repubblica si apre al nuovo…
    Cosa bisognerebbe fare? Ricompattare tutte le forze di destra (sopra menzionate), e una cosa assai impossibile, visto che tante volte si è provati a farlo, con risultati indecenti: Fiamma, Azione Sociale, ecc….

  5. Dal “Fronte della Gioventù” alle “Giovani Marmotte”?
    CHE TRISTEZZA!

  6. Per quanto concerne la fiaccola, apparentemente spenta dal nostro movimento giovanile, credo che ognuno di Noi porti dentro se valori, ideali e convinzioni, da tramutare in Azioni concrete, a prescindere dalla bandierina di facciata!
    In alto i cuori,
    Andrea

  7. Leggo con dispiacere lo sconforto generale, ma devo dare qualche delusione a chi ha lasciato Ag per “la destra”. Da Giugno in poi ho girato l’Italia per tutti gli incontri possibili di Ag, Au…Festa di chiusura della campagna elettorale a Roma, Campo la Contea a Reggio, Versilia più altre trasferte minori nelle varie realtà locali. Ciò che ho potuto vedere è che la fiaccola è più vitale che mai, e non parlo di un simbolo che per quanto storico, resta un simbolo, parlo delle persone, di gente appartenente a un tipo umano differente. Ho visto l’entusiasmo tornare, il superamento della delusione iniziale, in un mondo nel quale nella sostanza, non è cambiato nulla. Chi non si attacca stupidamente al nomignolo del partito, può facilmente capire che qualunque sarà il movimento giovanile del Pdl, a livello nazionale sarà monopolizzato da Ag, che rispetto ai forzisti hanno un esperienza di militanza, presenza sul territorio che il “partito leggero” ideato dai politologi di Silvio Berlusconi nel 94 non hanno mai voluto costruire.
    Qualche dato 14.000 Sedi di An in italia contro 3000circa di Fi (ma non ricordo con precisione).
    Da ultimo poi, accusare di incoerenza noi da parte di uno di “la Destra”, mi fa sorridere, se penso che la secessione storaciana altro non è che un processo politico guidato da S. Berlusconi, e non a caso già l’ala Santanchè del partito vuole entrare nel pdl…Ho saputo che presto ci sarà il vostro congresso, la vittoria della Santanchè segnerebbe lo sciogliemento del vostro “storico” movimento che vive da 4 mesi.
    La vera sfida non sè certo abbandonare la barca appena il mare si fa tempestoso, ho fiducia che anche calandosi in un partito di massa come il Pdl, un gruppo di giovani che dal punto di vista valoriale appartiene ad un altro mondo, possa rimanerne inalterato e a furia di “cavalcare la tigre” averne alla fine ragione e assumerne il comando.

  8. Carissimo Faber, condivido tue perplessità sul probabile spegnimento della fiamma. Come già ti scrissi mesi fa, il culto del passato non deve lasciarci impantanati nelle sabbie mobili della nostalgia. Da storico ti dissi che la verità sulle foibe non poteva prescindere dal superamento del dualismo fascismo-antifascismo e così ti confermo che il futuro della destra è oltre “l’uomo di Predappio”. Dobbiamo riscoprire le origini liberiste o liberali della nostra fede politica, e in questo, paradossalmente ci sarà più utile un Giolitti che un Mussolini. Il modello Giolitti ha oggi un solo nome: Berlusconi. La destra torni ai suoi valori di sempre e ridimensioni la parentesi fascista che, seppure grandissima, non può garantirci passi in avanti nell’era della globalizzazione.
    Romanamente vostro (anche perchè scrivo da Roma), Vincenzo.

  9. Caro De Luca, mi rivolgo a lei con l’umiltà di un laureando di fronte ad uno storico affermato.
    Pur condividendo la necessità del superamento della nostalgia e riconoscendo in Silvio Berlusconi sicuramente un grande leader particolarmente adeguato ai nostri anni, mi piace pensare che i valori di destra affondino le radici ben più indietro di Giolitti, per quanto anch’egli sicuramente un grande personaggio della storia d’Italia.
    In un analisi che confesso si ispira molto al pensiero metastorico più che storico di un grande studioso come Evola, la destra ha un origine sicuramente più ancestrale che il 1900, e la Tradizione è un insieme di valori che non ha età…Che poi tentare di conciliare certi valori con le condizioni del mondo globalizzato richieda determinate visioni socio-economiche questo è innegabile, soprattutto per quanto riguarda il libero mercato. E’ altresì vero che un grande economista come Tremonti, che tutto si può dire di lui tranne che abbia idee nostalgiche, ha scritto un libro che mette pesantemente in guardia contro “il mercatismo” e i pericoli “del mondialismo”…Non credo poi che la svolta notevolmente sociale delle sue recenti politiche sia un improvviso cambio di coscienza, ma piuttosto la necessità di rispondere ai nuovi stakeholder ora presenti nel Pdl (leggi:An, in particolare la destra sociale)… e sempre non a caso il programma della nuova edilizia popolare è svariati anni che Azione Giovani lo porta avanti.
    Non ho certo la pretesa di poter interpretare tutte le dinamiche in atto all’interno del Pdl, ma credo sia ragionevole pensare che se Obama riprende la Robin Tax di Tremonti, significa che nel governo di Centro Destra c’è una importante componente sociale…non solo quindi liberismo…
    Sperando di essermi espresso chiaramente, Saluti

  10. Ma dimmi te se devo stare qui a sentire questa marea di stronzate di storici da strapazzo che rivalutano il CAGOIA Giolitti addirittuta mettendolo davanti al Duce.ma mi chiedo se esista ancora il senso della dignità.Il motto del Fascista è l’eroismo, il motto del borghese è l’egoismo.Solo il ritorno al pensiero tradizionale evoliano ci salverà da questa marea di borghesi benpensanti e veramente MEDIOCRI.Pour epater le bourgeois.

  11. @ federico donegatti

    Ero incerto se pubblicare integralmente il tuo commento, perchè preferisco che non siano accompagnati dall’insulto fine a sè stesso, e molte volte espresso a prescindere dalla conoscenza delle rispettive storie di chi interviene. Peraltro, Vincenzo non è uno “storico da strapazzo”, ma nel suo filone di ricerca (la tragedia delle foibe, la venezia giulia in generale) è tra gli storici più competenti ed apprezzati.
    Ciò, ovviamente, non toglie che quel passaggio su Giolitti – che prenderebbe il posto di Mussolini nella nostra bacheca ideale – e la tesi del fascismo come parentesi – assai in voga nel vecchio antifascismo per sminuirne la portata – mi è sembrato un po’ eccessivo.
    Ho perciò compreso lo scatto d’ira che può aver preso chi ha letto e quindi lo sfogo… e come tale lo ho considerato, confidando che nessuno si senta offeso dalla pubblicazione del commento o da questa mia precisazione.
    Spigoli ha deciso di parlare di politica – e non solo – in maniera ‘scorretta’, con uno stile pungente, mordace e qualche volta maligno, si è finora riempito di interessanti ed illustri commenti, senza però scadere nell’oltraggio sciocco, e pochissime sono state le ‘censure’ applicate per buon gusto. Credo che questa sia la giusta strada per proseguire a discutere e dibattere, senza rincorrere l’unanimismo a tutti i costi.

  12. Ciao Faber!
    Mi chiedo, al di là delle dichiarazioni di principio e di guerra, come si possa pensare che in un partito da 30-35% di voti non si formino delle correnti, delle scuole di pensiero, unite dai valori, divise dai progetti, che collaborando contribuiscano al miglioramento del partito stesso.
    Dunque perchè i giovani del PdL, pur restando nel PdL, non devono avere il diritto di dividersi in correnti interne dotate di flessibilità e autonomia, in antitesi dialettica fra loro, unite sui temi fondamentali??
    Perchè AG deve morire?
    Perchè Silvio ha paura di noi?
    Se Silvio ha paura di noi tanto meglio! Restiamo vivi e forti e portiamo Fini alla Presidenza del Partito!! Non dovremmo sognare una cosa del genere? E’ vietato? Se è vietato mettere in discussione Silvio, che sia scritto a chiare lettere nel testo del nuovo statuto, e che tutti siano costretti a sottoscriverlo!
    Branco di smidollati!
    Se dovete mostrare il culo, fatelo fino in fondo.

  13. Per coloro che ancora avessero dubbi sul clima che regna tra i militanti di AG, questo è il manifesto ‘taroccato’ di Atreju 2008 che campeggia nel blog ufficiale di un nucleo giovanile (per evitargli sanzioni disciplinari, evitiamo di fare i delatori). Ironici o rassegnati??? Chissà se durante la Festa riecheggieranno gli slogan tanto cari ai giovani di Alleanza Nazionale durante i cortei: “Noi non siamo di Forza Italia”. Oppure quello ancora più esplicito: “Noi non siamo antifascisti”.
    Spigoli attende anche le testimonianze di chi sarà presente alla Festa…

  14. un simbolo non fa la fede…basta la passione. AG o no, siamo sempre le stesse persone, le stesse teste, gli stessi cuori. neri.

  15. Chiedo scusa a Faber per il tono evidentemente non confacente allo Stile richiesto da me utilizzato ma in questo coacervo di abiure e mistifucazioni storiche non posso che ribadire che l’aver indicato addirittura Giolitti come punto di riferimento della nostra area prima di Mussolini non possa che essere considerata una eresia.Per il resto nel mio piccolo mi sono laureato in Giurisprudenza con una tesi su Sergio Panunzio e il Sindacalismo Fascista in Storia del diritto Italiano collaborando con diverse pubblicazioni a riviste storiche.
    Ma non è questo il punto.
    iL punto è che il Fascismo non può essere considerato una parentesi all’interno di un contesto liberale ma la riaffermazione di una autentica spiritualità aria e guerriera a fronte del imbarbarimento materialista di cui il liberalismo è stao esempio portante.
    E’ d’uopo sottolineare che il Fascismo prima ancora che anticomunista era antiliberale stante uno iato incolmabile tra i valori del Fascismo medesimo e questa presunta Destra.
    questa Destra pallidamente conservatrice e moderata non ha nulla da spartire con la autentica Destra spirituale, tradizionalista e evoliana.
    Si evoliana, lo dico senza mezzi termini perchè se ci deve essere una weltauschaung sulla quale poggiare il nostro ambiente non può che essere la philosophia perennis e il pensiero tradizionale.
    Purtuttavia apprezzo lo sforzo di dibattito interno e di confronto, e mi scuso per i toni usati, peraltro, da me difficilmente utilizzati nella mia professione di avvocato.
    Ma qui dovremmo essere tra Camerati.

  16. La ‘soap opera’ di Atreju prosegue senza sosta. Il manifesto inserito nel sito di Alleanza Nazionale riporta una nuova scritta, che non è certamente servita a tranquillizzare i militanti di AG: “Giovani in azione verso il Pdl”. Intanto, il Ministro Meloni – nell’intervista sul “Secolo d’Italia” del 2 settembre – ha chiarito ulteriormente il senso dell’edizione 2008: «Siamo stati in grado di configurarla sempre più come festa di parte piuttosto che di partito.» Peccato che manchi qualsiasi accenno o spiegazione di come è nata la decisione di eliminare la fiaccola tricolore…

  17. In questa difficile fase, gli elementi della nostra cultura che possono aiutarci sono a mio avviso due…Il primo è “quell’ottimismo ad ogni costo, l’avvento dei giovani al potere” di stampo futurista…perchè alcune voci che ho sentito, dicono addirittura che non ci sarà alcun movimento giovanile del Pdl…questo se anche da un punto di vista identitario è una gravissima perdita, dal punto di vista dello spazio di manovra allarga i nostri orizzonti, sghettizzandoci da quello che è “il movimento giovanile” e riducendo il burrone che c’è fra i giovani e i vertici…
    L’altro punto è l’Apolitia Evoliana…Visto l’inveitabile promiscuità che ci sarà nel Pdl, che comprende non solo i forzisti, ma anche veri e propri democristiani, da un punto di vista valoriale le persone come noi dovranno, pur mischiandosi con gli altri fisicamente e politicamente, tenere quella distanza abissale che caratterizza il pensiero tradizionale dal pensioro preogressista-materialista…

    Per tutti quelli che vedono in maniera drammatica questa transizione dico, che una volta superato lo shock della “perdita” di simboli e nomi, vi renderete conto che le persone e le idee restano, ed è questo che conta…la battaglia non cambia se non cambiano i combattenti, e gli stendardi servono solo a colorare il campo di battaglia…

  18. Ciao Faber, ho letto solo oggi le critiche al mio intervento di lunedì su Giolitti e Mussolini. L’amico Federico mi perdoni una premessa “didattica”. Il termine “Cagoia” non è riferito storicamente a Giolitti bensì al suo predecessore Francesco Saverio Nitti. D’Annunzio, che non lo amava e non mancò mai di esternargli il proprio disappunto per la “linea morbida” adottata per la “questione di Fiume”, gli attribuì il nomignolo di un popolano triestino noto per la congenita vigliaccheria e che non pensava che a mangiare:”…Cagoia, ovvero mi no penso che per la pansa”. Detto questo, essere poi tacciato di antifascista quando per i miei libri sono stato accusato di neonazismo o quando ancora mi è stato negato di parlare alla Sapienza il maggio scorso su invito dei ragazzi di Forza Nuova, sulle foibe, perchè “schedato” come revisionista, mi fa sorridere. Se essere fascista per i puri e duri come voi significa rinchiudersi in turriti castelli medievali con profondi fossati di tolkieniana memoria o ripetersi annualmente in mistici pellegrinaggi a Predappio (dove tra l’altro sono di casa), allora io non ci sto. E ai tanti “ortodossi” che popolano sempre i miei convegni, ricordo che il granitico e nerissimo fascismo, di rossissime e socialiste radici, fu un coacervo di palesi contraddizioni: da non interventista ad interventista; da anticlericale a fautore del Concordato; da antesignano dello stato sociale a protettore del capitalismo; da antimonarchico convinto a fedele suddito dei Savoia fino ad esserne ripagato come sappiamo, fino al tardivo recupero della propria anima socialista dopo il fallimento del fascismo-regime, tesi avvalorata dagli stessi studi del grande storico Renzo De Felice. Non a caso Hitler rimproverava al Duce di essere privo di quelle doti da sovvertitore che fanno grande un dittatore. Più tolleranza caro avvocato Federico e più discernimento nel riconoscere gli amici dai nemici. Con simpatia, Vincenzo Maria de Luca.

  19. Guardi per carità non vi è alcuna intenzione di declinarla come nemico, anche alla luce della cortese risposta.Sono in mezzo ai conflitti legali dalla mattina alla sera e credo che l’asprezza della polemica non giovi a nessuno.
    Non posso però che evidenziare questo alla luce della sue “controdeduzioni”: seppure il Fascismo sia stato un coacervo di forze anche in contraddizione, non si può dimenticare il valore simbolico-sacrale proprio del Fascio che ne rappresentava l’unione in vista di un valore superstorico.Credo le sia ben noto che il Fascismo è sorto a seguito di un ben preciso Rito legato alla Tradizione di Roma.Nel Fascismo va riconosciuta la presenza di una autentica spoiritualità aria che va tratta fuori dal coacervo predetto e che lo colloca nell’ambito della grande Tradizione Indoeuropea alla quale lo stesso si connette, pur nella piena consapevolezza della non ortodossia di molti fermenti al suo interno.
    Il problema è che le nostre visioni del mondo sono del tutto IRREDUCIBILI, in considerazione del fatto che è evidente che i valori che presiedono alla valutazione di un periodo storico divergono.
    Rimango fermamente convinto che Giolitti non abbia fatto alcunchè per essere annoverato tra i padri fondatori della Destra, nulla peraltro al confronto di quanto realizzato di fatto dal Ventennio.
    L’idea corporativa peraltro è indice di un potenziale rivoluzionario ben superiore a quanto Lei crede, di talchè se vi fu un movimento autenticamente “ribelle” fu sicuramente il Fascismo, in particolare il Fascismo-movimento.
    Lasci stare Tolkien o Predappio: Tolkien ha rappresentato la possibilità di continuare a sognare una dimensione spirituale ed eroica che andasse al di fuori dei labari e clichè dell’ambiente del Msi.
    A Predappio vado sempre durante la settimana, quando l’attività legale me lo permette, quando non vi è la massa che “va in pellegrinaggio” ed è possibile avere un rapporto più intimo con certe energie all’interno della cripta.
    Non vi è nulla di disonorevole in chi vuole coerentemente, al di fuori delle roboanti adunate, testimoniare la propria Fedeltà alla persona che più ha fatto per la propria Patria.
    CON AMORE.Quello che Giolitti non ha mai dimostrato di possedere.
    Onore a chi come Rainaldo Graziani ha creato la Guardia d’Onore del Duce raro esempio di impersonalità attiva evoliana.
    Per il resto credo che il FASCISMO VISTO DALLA DESTRA E RIVOLTA CONTRO IL MONDO MODERNO potranno forse farLe chiarezza.Sursum corda.

  20. Questo interessante dibattito, mi ricorda molto il dibattito di chiusura di Fiuggi, dove i teorici come Erra e Rauti attaccavano Fini proprio per un affermazione molto simile.
    Sulla scia di Erra e Rauti, mi viene in mente di spiegare che il fascismo si articoli in più fasi, leggasi fascismo movimento, regime, più l’ultima fase repubblicana.
    E’ innegabile che all’atto di nascita a San Sepolcro il fascismo nasca in chiave antiliberale e antimarxista allo stesso tempo…E’ un processo rivoluzionario, prodotto dall’Idea, e dalla nuova classe sociale formatasi dopo la grande guerra, la cosidetta “trincerocrazia”.
    Scendendo poi a patti con le altre forze che per tutto il ventennio ne limiteranno poi il potere(Monarchia e Chiesa), Mussolini perse molto dello slancio rivoluzionario, ma non perse mai la volontà di trasformare il popolo Italiano in quell’ideale di uomo pensiero-azione, l’uomo legionario in sostanza, che tutti i teorici della Tradizione già allora predicavano.
    Che il Fascismo regime si sia fatto difensore della borghesia questo è dovuto solo ed unicamente ad una serie di circostanze contingenti che non hanno nulla a che vedere con l’idea, e non è un caso che dopo il 43, si torni agli ideali inziali della rivoluzione fascista.

    Su quale sia la vera anima del fascismo, non sono stati in grado di deciderlo neanche i fondatori del Msi all’atto di fondazione, dove inesorabilmente si formarono più correnti:Sinistra di stampo Almirantiana, Spiritualisti (Gentiliani), e Conservatori.

    Quale che sia la verità, è innegabile che da un punto di vista di “visione del mondo”, l’uomo di Predappio ci abbia dato veramente molto, e anche da un punto di vista di organizzazione della società, ebbe intuizioni e sistemi assolutamente nuovi e rivoluzionari, il cosidetto NOM predicato dal fascismo insomma.

    Su visione del mondo, spirito legionario, tradizione, i veri teorici sono altri indubbiamente, Mussolini era uomo di stato…Se si vogliono cercare abbiamo dal passato posizioni nazionaliste classiche come quella di Oriani,Corradini, Volpe…oppure posizioni più europeiste e meno convenzionali (se può esserci qualcosa di convenzionale in un processo rivoluzionario) come quelle di Codreanu, Degrelle, ed Evola poi (anche se c’è da ricordare che Evola sarà realmente influente dal 53 in poi con il libro “gli uomini e le rovine”, poichè “rivolta contro il mondo moderno” fu snobbato dallo stesso regime del ventennio)

    Insomma, in panorama culturale fascista è estremamente vasto, ed attribuirne le fonti ad un solo uomo è abbastanza riduttivo…anche se confesso, il nesso con Giolitti continua a sembrarmi una forzatura…così come già mi sembrò nel 95…
    E comunque in definitiva, la Destra è metastoria, non storia…

  21. Mi sia concesso di rispondere a Massimiliano Morganti. Con riferimento al fatto che Evola possa essere, nella Sua opera maiuscola Rivolta contro il mondo moderno, stato snobbato dal Fascismo ciò lo si deve essenzialmente ad una limitatezza di vedute del regime e di alcuni suoi uomini. Ricordo peraltro che lo stesso Mussolini ebbe parole di estrema lode nei confronti del concetto di Roma e della Tradizione Romana espressa dal Barone, ed addirittura per le opere di evidente ispirazione razzista (dello Spirito) ma evidentemente le gerarchie ecclesiatiche nonchè l’ostracismo dei benpensanti cattolici ebbero la meglio. Indipendentemente dall’opera di spionaggio dell’Ahnenerbe anche molti circoli esclusivi (gli Herren Klub) della Germania Nazionalsocialista capirono la sua grandezza.
    Basti pensare che perfino il più grande Gruppo esoterico mai apparso nella storia italiana come UR fu letteralmente ostracizzato. GLI UOMINI E LE ROVINE fu un opera politica come ORIENTAMENTI che affascinarono la gioventù missina che era proprio alla ricerca di orientamenti spirituali. Di quella dimensione spirituale e superstorica che la mera indagine storiografica del prof. De Luca a mio avviso non può cogliere. Con tutto il rispetto di fatto le critiche di Rauti ed Erra colsero nel segno, basti vedere che razza di accozzaglia ideologica è divenuta Alleanza Nazionale. Ciò che distingue il nostro spirito rispetto a chi individua Giolitti come padre fondatore può per esempio essere ben esplicitato dalla KONSERVATIVE REVOLUTION tedesca che sebbene da posizioni conservatrici, ben rappresentava la tensione spirituale e l’ancoraggio ad una forza rivoluzionaria che la distingueva dai pallidi borghesi dell’italietta giolittiana e liberale. A NOI

  22. Caro Spigoli, non crediamo che nel tuo post sia tutto completamente vero, non crediamo sia una decisione dei militanti o della direzione nazionale di Ag ad aver preso questa decisione, crediamo anche che alla fine Azione Giovani non si scioglierà perchè significherebbe portare la destra giovanile alla morte e senza quel punto di riferimento generale che oggi è Azione Giovani. Se Azione Giovani non dovesse scioglersi noi non abbiamo alcun problema ad aprire un dialogo e una collaborazione con loro, perchè sappiamo chi ci lavora e quanta passione mette in quello che viene fatto. Salvare Azione Giovani vuol dire salvare una storia fatta di donne e uomini che hanno versato il sangue per quella fiaccola, vuol dire mettersi a difesa di un identità.

  23. Non pensavo che il povero Giolitti vi fosse così antipatico. La riflessione che lancio è: si può essere di destra al di là e oltre il fascismo? Ho riletto il mio contestato intervento e non ho capito dove avrei scritto che Giolitti sarebbe stato un padre fondatore o un faro luminoso per la destra; tantomeno paragonabile a Mussolini. Purtroppo la destra denuncia una sua atavica debolezza, nella spasmodica necessità di identificarsi nel culto del capo carismatico. Ne consegue che, mentre la sinistra può sopravvivere ai suoi tanti Stalin, Mao e Togliatti (vedi come il comunismo è giunto a noi nei decenni e alle diverse latitudini del pianeta), sarebbe altresì sopravvissuto il fascismo ai mediocri epigoni di Mussolini? La assenza di una tale figura aggregante, deve orientare la destra moderna alla necessaria legittimazione dell’ideale liberista che guarda all’uomo nuovo e alla propria naturale, sacrosanta vocazione alla libertà di pensiero, di crescita individuale morale e materiale. Questi e non altri sono l’antidoto alla massificazione proletaria invocata dal marxismo. Unicamente in questo senso vi invitavo a ripensare la figura del liberale Giolitti che, in anticipo sui suoi tempi, non solo seppe imporsi alla intransigenza dei sindacati rossi coalizzando moderati e cattolici (vedi sciopero generale del 1904), ma favorendo l’organizzazione delle forze operaie e rurali come i “Fasci dei lavoratori di Sicilia”, creò i presupposti di una grande pacificazione sociale. Ultima precisazione per l’amico Faber; la mia espressione: “…fascismo come parentesi nel cammino della destra globale…”, non voleva e non poteva essere una interpretazione riduttiva o sprezzante, bensì un invito a tutti noi a guardare avanti. “…Non rinnegare, non restaurare…” diceva un vecchio, comune amico. Con simpatia.
    Vincenzo Maria de Luca

  24. Per “Azione Identitaria”

    V’illudete ancora? Perché, piuttosto, non vi rivolgete alla vostra segretaria nazionale, Giorgia Meloni ed a Gianfranco Fini, chiedendo che AG non venga sciolta????????????

  25. Per quanto mi concerne MAI vi potrà essere una deriva liberale.Contrariamente a quanto De Luca afferma il liberalismo non è l’antidoto del comunismo ma l’altra faccia della stessa medaglia. Ovverosia derivanti da una stessa matrice materialista e antitradizionale. L’individualismo liberale è quella dottrina che vuole “liberare” l’individuo dalla propria Tradizione, dalle proprie radici e dalla propria Comunità.Non può che rappresentare qualcosa di inconciliabile con la visione del mondo che affonda nell’Ellade aria e in Roma. Per quanto riguarda Mussolini il nostro ambiente ha già dimostrato di andare oltre il Mito del duce ma per approdare e ritornare ai personaggi della nostra Tradizione Occidentale, di certo non Giolitti. All’uopo torno a leggere LA VIA DELLA REALIZZAZIONE DEL SE’ SECONDO I MISTERI DI MITHRA. Eja
    ps: riterrei usando un termine giuridico che si possa arrivare ad una declaratoria di estinzione del contenzioso, alla luce del fatto che quando due visioni del mondo divengono irreducibili ognuno mantiene la propria posizione, talmente radicata nel proprio intimo. Inutile continuare con una diatriba sterile che non porterebbe a nulla. Questione di affinità spirituale. Usando un termine evoliano è questione di razza interna.

  26. Dopo le esternazioni di GIUDAICO FINI e gli applausi dei giovani del PDL, vorrei sapere cosa ne pensano i signorini di AG.

    Faber grazie che ci fai riflettere!

  27. Ringrazio il cielo di non essere andato ad atreju…non commento oltre…

  28. Cari Signori, evidentemente non conoscete che razza di persone sono i signorini di Azioni Giovani. Definire il militante medio di ag un paraculo è il minimo. Anche questa volta i signorini di AG si attorciglieranno in tutte le maniere per far comprendere che il loro leader Fini anche questa volta ha ragione, quando invece è semplicemente VOMITEVOLE quello che ha detto. Conosco molto bene i signorini di AG per avere purtroppo sprecato più di dieci anni dentro. Il livello di piccolo opportunismo miscelato a perbenismo borghese che li caratterizza è a dir poco singolare, e stupefacente se raffrontato ai loro intenti di continuare la Tradizione. Con la presunzione peraltro di essere quelli che hanno capito l’attualità (mentre tu coi Tuoi valori e riferimenti non hai capito un c……) del momento che si… in fondo anche il voto agli immigrati va be.. l’ha detto Fini… qualsiasi boiata (per non usare termini volgari che possano essere censurati da Faber) venga partorita da Fini con l’unico obiettivo di raggiungere il potere personale e diventare il successore di Berlusconi viene tranquillamnente digerita da Ag perchè sai… c’è qualche bel posticino da occupare (andate a vedervi i “camerati” qui in Veneto tutti bei paraculati nelle segreterie regionali). Ma la Dignità cari miei costa caro e questi hanno preferito accodarsi a Fini nel momento in cui c’era la possibilità di poter ARRIVARE. D’altronde l’arrivismo e il piccolo opportunismo sono la caratteristica del borghese medio, nel quale i “camerati” di ag si riconoscono perfettamente. Purtroppo MI VERGOGNO, fiero e orgoglioso di essere stato militante del glorioso Fronte della Gioventù, di aver ricoperto per più di 10 anni incarichi provinciali dentro AG vedendo pezzo dopo pezzo letteralmente sgretolate tutte le battagli ideali e la mia Identità. Sono uscito e ho iniziato dopo dieci anni A RESPIRARE ARIA PURA. Questa è la mia esperienza personale, per quanto poco possa servire e interessare. Spero che qualcuno abbia sentito come me CONATI DI VOMITO dinanzi alle ultime esternazioni di Fini. Mi auguro che Berlusconi riconosca che Fini non ha dignità e onore (ha rinnegato l’appartenenza alla Rsi del proprio padre per il potere, cribbio) e designi come successore Formigoni. VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.