Schedatura, che passione
Giu 14th, 2024 | By Faber
Non hanno mai perso la passione che li ha sempre contraddistinti: la schedatura degli avversari politici
Non hanno mai perso la passione che li ha sempre contraddistinti: la schedatura degli avversari politici
Da celebrazione della democrazia e della libertà, il 25 aprile è ridotto a giornata dell’odio contro Giorgia Meloni e il fascismo immaginario. I progressisti di una volta sono oggi rappresentati dai peggiori reazionari. I resistenti veri guardavano al futuro dell’Italia e per questo scrissero un testo costituzionale in cui, oltre a vietare la ricostituzione del partito fascista, prevedevano che i politici con un passato fascista potessero ritornare a ricoprire cariche pubbliche dopo 5 anni di “purgatorio”. I novelli resistenti, invece, investono solo sul passato, che più remoto non si può. E così dai Buozzi, i Calamandrei, i Dossetti e gli Anselmi siamo passati agli Scurati, i Montanari, i Raimo e i Salis, dai partigiani che rischiavano la vita per la libertà agli attuali fabbricanti professionali di odio. E la resistenza da valore politico retrocede a valore commerciale.
Non sorprendono le polemiche e le proteste che, da alcuni pulpiti ‘democratici’, si sono levate dopo le recenti inaugurazioni a Cagliari e Capoterra di uno spazio cittadino intitolato a Sergio Ramelli. Un diciottenne militante del Fronte della Gioventù che, il 13 marzo 1975 a Milano, dopo essere stato violentemente perseguitato nella sua scuola, venne aggredito sotto casa, a colpi di chiave inglese (la famigerata Hazet 36), da un commando di estremisti di sinistra (studenti universitari di medicina aderenti ad Avanguardia Operaia) e morì in ospedale dopo 47 giorni di coma. Uno degli episodi più tragici e brutali degli anni in cui la militanza politica era scandita dalla violenza.
Sul “Corriere della Sera”, Walter Veltroni ricorda il vigliacco omicidio di Sergio Ramelli…
Mentre infuria il neo-antifascismo e si perseguita proprio chi commemora Sergio, un articolo di Walter Veltroni riapre uno spiraglio alla pacificazione…
«La falsa indignazione è la più ripugnante forma d’ipocrisia» (Henry de Montherlant) e Pisapia ne è un autorevole rappresentante.
Questa mattina, mamma Anita se ne è andata e ha raggiunto il suo Sergio. Alla vigilia di Natale, la tragedia della famiglia Ramelli si è conclusa nel silenzio di una piccola casa di Città Studi — un quartiere della vecchia periferia milanese — quella stessa casa in cui Sergio è cresciuto, quella casa che Anita non ha mai voluto lasciare. Anita non voleva dimenticare. Per 38 lunghissimi anni, ogni mattina Anita ha aperto le finestre, si è fatta coraggio e ha fissato il marciapiede sottostante. Quel pezzo d’asfalto dove, un maledetto giorno di marzo del 1975, una banda di Avanguardia Operaia massacrò il suo ragazzo. A colpi di chiave inglese, l’HZ 36.
Il 27 dicembre 1983 moriva in un incidente di moto Carlo Venturino, fondatore degli “Amici del Vento”. Il 16 dicembre di quest’anno, a trent’anni dalla scomparsa, Venturino sarà ricordato con il “Concerto per Carlo”, promosso a Milano dall’associazione Lorien. Riserbo assoluto sul luogo esatto, di cui si sa solo che sarà un teatro nel cuore della città. Una precauzione per evitare quanto accaduto intorno alla prima location, il teatro Manzoni. Dopo aver dato la disponibilità, la struttura si è tirata indietro a causa delle polemiche scatenate da una denuncia dell’Osservatorio democratico di Saverio Ferrari, poi ripresa dai “sinceri democratici” milanesi che non concepiscono neanche la pietà per i morti, come dimostrano anche le barricate alzate costantemente intorno al ricordo di Sergio Ramelli.
Oltre 30 anni fa, gli assassini di Sergio scandivano gli stessi slogan di odio e di morte che sono stati urlati contro la commemorazione dei Caduti della Rsi…
Non troppi anni fa, in Italia, essere missini o militare nel Fronte della Gioventù, o nel Fuan, poteva significare essere uccisi per le proprie idee, e spesso senza ottenere giustizia. Troppi hanno scordato, qualcuno ha occultato, in tanti,… per la loro giovane età, non sanno…