Posts Tagged ‘ Ignazio La Russa ’

L’enigma de “La destra”: perchè non “decolla”? (Guido Virzì)

Nov 10th, 2013 | By

La politica è tutt’altro che una “scienza” perfetta. Capita spesso che gli spostamenti non vadano per linee dritte. E non sempre la logica applicata collima coi risultati visibili. E quasi sempre le “cose” non vanno come dovrebbero andare.



Ombre finiane sul futuro…

Ott 24th, 2013 | By

La recente intervista di Fini sul “CorSera”, lancio promozionale della sua ultima ‘fatica letteraria’ (“Il Ventennio”), ha generato in rete una piccola, ma preoccupante, marea buonista. Come se bastasse il trascorrere del tempo per cancellare l’onta.



Errare humanum est…

Ott 23rd, 2013 | By

‘Errare humanum est, perseverare autem diabolicum’. La Russa senza pudore: «Avremmo dovuto batterci per chiedere che Fini guidasse il Pdl dalla segreteria»…



Dall’Officina alla Federazione il passo è breve…

Ott 4th, 2013 | By

Mentre si attendono i primi ‘manufatti’ dell’Officina per l’Italia, coloro che si sono sentiti ‘trascurati’ si accingono a federarsi, ma si affrettano a precisare che la loro iniziativa «va a sommarsi e non a collidere» con il progetto di Fratelli d’Italia. L’iniziativa è stata fortemente voluta da Francesco Storace, che, come in una seduta spiritica, ha evocato il fantasma di Alleanza Nazionale, chiamando a raccolta, oltre a “La Destra”, tutti coloro che non avevano la sedia prenotata ad Atreju.



Un’Officina troppo multiculturale

Set 21st, 2013 | By

Mentre la fabbrica di Nichi Vendola sarà ormai in fase avanzata di dismissione, ad Atreju ha preso vita l’Officina per l’Italia, con l’ambizioso obiettivo di «costruire la casa di tutti e non di uno», ha detto Giorgia Meloni. Forse, memore di Montecarlo, dove l’appartamento fu solo per lui. Anche a Fiuggi, nel 1995, si evocò una casa, quella del padre, che Fini annunciò di voler abbandonare. Poi, per essere certo di non potervi fare ritorno, la bombardò, radendola al suolo. Ma questa è un’altra storia, direbbe Carlo Lucarelli.



La foto di Atreju sul Corriere? Immagine del fallimento (Augusto Grandi )

Set 16th, 2013 | By

Giulio Terzi (sì, proprio il pessimo ex ministro degli esteri e dei marò), Adolfo Urso, Magdi Allam, Gianni Alemanno e Ignazio La Russa: la foto pubblicata sul Corriere della Sera a conclusione di Atreju è l’imbarazzante riprova del nulla cosmico che sta caratterizzando il fallimentare tentativo di creare una nuova aggregazione a destra. Chi dovrebbe seguire questa gente? Chi dovrebbe impegnarsi per consentire a costoro di continuare a far danni come han sempre fatto? Tutti reduci da completi fallimenti politici ed amministrativi, ma tutti con l’arroganza di continuare a guidare un nuovo gruppo. Di qualsiasi tipo, su qualunque posizione. Non un’idea nuova, non un progetto vincente. L’unico obiettivo è quello di mantenere una poltrona, uno strapuntino, un briciolo di potere e visibilità. D’altronde la nomenklatura ex missina, postfascista, aennina e caricature varie, è spesso composta dalle stesse persone che han dato vita alla misteriosa fondazione che dovrebbe gestire il consistente patrimonio immobiliare creato in era missina. E che, in teoria, dovrebbe servire per far politica, non per garantire un seggio agli sconfitti di ogni battaglia. Si vede benissimo come sanno utilizzare i soldi. C’era una volta Il Secolo d’Italia, quotidiano di nicchia ma, in alcuni periodi, in grado di offrire un’idea, un pensiero, una interpretazione della realtà. Ora ridotto al nulla on line. E le altre grandi iniziative politiche? Mistero. Ovviamente i grandi quotidiani legati al centrosinistra non hanno alcun interesse ad enfatizzare il poco che emerge dall’area. Ma non si capisce perché dovrebbero farlo. E se il Corriere dedica alla conclusione di Atreju solo la fastidiosa foto di una fastidiosa famiglia scombinata, senza una riga su progetti e scelte, forse una ragione c’è. Incapaci di comunicare, convinti che il mondo inizi e finisca intorno al loro gruppetto (purché si riunisca a Roma, perché scoprire il resto d’Italia è faticoso), impossibilitati ad avere una strategia semplicemente perché le persone ritratte in foto non hanno nulla da spartire con quella che vorrebbero fosse la loro base. Senza dimenticare il servilismo consueto che impone di invitare gli avversari più squallidi, per ottenere da loro quella legittimazione che evidentemente si ritiene di non essere in grado di conquistare. Tutto da buttare, tutto da rifare. Intanto, in Francia, la destra si rafforza. E cerca di creare una nuova classe dirigente, competente, capace, studiosa. In Francia.



Il paradosso della destra ricostruita dai responsabili del disastro (Marco Cimmino)

Lug 29th, 2013 | By

Diversi anni fa, mi capitò di scrivere, con incredulo spirito profetico, che il tumore che avrebbe corroso la destra italiana si chiamava Neofeudalesimo: per meglio dire, anzi, indicai proprio in quella particolare forma di anarchia, tutti contro tutti, che caratterizzò l’ultima fase dell’età feudale, il modello cui si stava uniformando Alleanza Nazionale. Gli elementi di contatto tra i due fenomeni erano, effettivamente, parecchi: una patente debolezza del vertice, un’interpretazione personalistica ed utilitaristica del potere, una gestione bottegaia del territorio ed una miopissima visione politica, che non andava al di là del proprio particulare, e di un malinteso epicureismo, per cui valeva solo l’oggi e qualunque progetto che non riguardasse l’immediato si sarebbe dovuto considerare inutile o, peggio, dannoso. Di qui, va da sé, discesero molti mali.



Nasce Fratelli d’Italia

Dic 20th, 2012 | By

Nasce “Fratelli d’Italia – Centrodestra nazionale”, creatura politica partorita dal trio La Russa/Meloni/Crosetto. La notizia è ghiotta. Il nome molto meno. Il dubbio sorge spontaneo: alleati del Pdl con Berlusconi candidato premier?



Nasce Centrodestra Nazionale

Dic 18th, 2012 | By

Nasce la creatura di La Russa “Centrodestra nazionale”, ma è già uno zombi: nome da equilibristi, per nulla identitario e chi vorrà ancora il Pdl preferirà l’originale…



Toglietemi tutto, ma non il mio “Secolo”…

Set 28th, 2010 | By

La ‘fusione freddissima’ che porterà alla nascita del Pdl nasconde (ma non troppo…) svariati problemi di carattere organizzativo e burocratico. E mentre si discute di tessere sì tessere no, di coordinatore o direttivo al vertice, di partito leggero o pesante, dentro Alleanza Nazionale covano i maggiori problemi. Tra i più noti, lo stato d’animo dei giovani che, ancora scioccati dalle esternazioni finiane, sognano che Azione Giovani non venga sciolta perché – spiegano nei loro blog – “dentro il Pdl non ci sarà una sola organizzazione giovanile” e se così fosse “noi saremo egemoni, vista la nostra esperienza ed i nostri numeri”, infine, nella peggiore delle ipotesi, vagheggiano di trasformarsi in corrente. Eppure, la ministra-presidente Giorgia Meloni ai suoi quadri dirigenti riuniti, a metà settembre durante “Atreju”, confessava, quasi rassegnata, di non conoscere il futuro di AG e soprattutto che non sarebbe sorpresa se all’improvviso Berlusconi salisse su un altro predellino ed annunciasse la nascita dei “Giovani della libertà”, di “Forza Giovani” o di qualcosa di simile.